martedì 9 dicembre 2008

A noite escura

Il buio della notte etilica rompe le catene tra i miei neuroni.
Cosa ho detto un minuto fa?
Mi perdo nelle voci colorate come luci, e parlo una lingua mia non mia.
Mi stai ascoltando?
Joder me encanta esa canción.
Mi giro su me stesso e sono già in un altro luogo.
Cosa vuoi mostrarmi con le tue luci gialle, città antica?
Sei santa e puttana come tutti noi.
Mi hai gettato in un buco profondo duemila chilometri, e non so più dire il mio nome.
Lo pasé muy bien. Genial.
Ti volti per gettarti sul bancone e già non so dove mettere l'accento sul tuo nome. La tua mano scivola sul bicchiere umido mentre mostri al mondo le due ali nere tatuate sulla tua schiena scoperta.
E' seducente l'indie-rock quando arriva dagli amplificatori annebbiati dal fumo.
Fuori piove. Llueve. Chove.
Chove en Santiago na noite escura. Lo ripeto ad alta voce come se fosse una canzone trascinante, o una preghiera incosciente.
E nel mentre ballo con gli occhi semichiusi, per assecondare questo mondo che mondo non è.
Come siamo arrivati fin qui?
Vorrei gettare la testa nel verde della fontana, ma so che non è estate. Qui le ore non hanno confini ma le stagioni sì.
Da quanti millenni sono qui?
Continuate a stringermi la mano e a presentarvi ma chi siete, cazzo.
Lei mi prende per mano e cominciamo a saltare. Scivola nel profondo della sua storia, e vuole che canti anch'io nel rumore. I miei neuroni mentono, e lo fanno in portoghese.
Le lentine mi profanano gli occhi irregolari. Le gratterei via come la crosta di una ferita.
Sanguina la città nuova, di luci colorate.
Ma dov'era tutta questa gente, qualche centinaio di minuti fa?
Si abbracciano cantando motivetti dell'infanzia, vagano insicuri nell'aria irreale.
Sotto la vetrina di capi firmati una ragazza bionda cantapiange in inglese. Piangecanta e sembra non smettere mai.
Quépasówhathappened? Dice che non è mai stata così felice in vita sua.
Tu che hai ancora riflessi blu nei capelli mi dici che questi giorni sono nostri e nessuno dovrà saperecapire mai. Io ti abbraccio sotto casa tua vicino al negozio di vestiti per bambini vecchi e ti dico dormi bene.
Rotolo fino a casa e mi sembra di galleggiare.
Nell'istante esatto in cui le lenzuola mi leccano il viso suona la sveglia, ed è già domani.
Buenas.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

sembra un posto fuori dal tempo e dallo spazio!

Miguel ha detto...

sì Anonimo, a volte è come se lo fosse!

Anonimo ha detto...

Mhmm che poesia.